Terminator 4, ci risiamo!

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terminator-2.jpgCi ha provato la MGM, eccome, ma la Warner Bros ha nettamente battuto il vecchio leone sul tempo acquisendo i diritti per il nuovo fim sulle vicende del cyborg Terminator che va e viene nel tempo per salvare il mondo o l’eroe con la sua bella. Chissà, forse il nuovo Terminator non sarà più impersonato da Arnold the Governor Schwarzenegger troppo occupato nel suo ruolo di amministratore della California. Qualcuno vocifera una partecipazione di Vin Diesel… mah?

Forse il nuovo Terminator avrà un aspetto simile a quello dell’immagine mista-Lego qui a fianco, considerando anche che la Warner si rivolge con particolare dedizione a rallegrare le famigliole. Certo è che non si sentiva così prepotente la mancanza di un nuovo Terminator. A proposito: il nuovo titolo escluderà la numerazione, ovvero, non sarà il T4 bensì Terminator Salvation: The Future Begins, che sta come a dire “Ci risiamo un’altra volta e speriamo che ce la caviamo”…

Le riprese inizieranno nel 2008 e la prima uscita americana è prevista per l’estate 2009.

Il regista potrebbe essere di nuovo James Cameron che ha già diretto i primi due, ma probabilmente no, lui è troppo bravo e certi sequel non li fa. In ogni caso la WB sta preparando anche una versione ridotta della saga per il piccolo schermo che si intitolerà The Sarah Connor Chronicles, con le vicende della mamma più armata di Pancho Villa. La nuova serie uscirà per la Fox, ovvero Sky.

Pare proprio che nel cinema internazionale si rinnovi, a torto o a ragione, la tensione post 11/9 con questo fiorire di pellicole dai contenuti escatologici. Ma invece di invitarci ad andare a ricercare le radici dell’Occidente perduto (per chi ne avesse voglia si può rileggere il filosofo Oswald Spengler) ci viene offerta una ricetta anti-stress: andiamo pure al supermercato, nei centri commerciali, a sperperare denaro e tempo di vita eppoi sediamoci in poltrona simil-Simpson ed esorcizziamo tutte le piccole paure o le grandi minacce in un piccolo grande schermo ché tanto un cyborg arriverà a salvarci prima o poi.

Meglio forse orientarsi su pellicole magari più dure da digerire (tra tutti scelgo a caso le sceneggiature e le regie di Paul Haggis) anche se queste richiedono un maggiore sforzo per capire la realtà in cui viviamo. Anche senza i cyborg.

Al pubblico l’ultima parola.

Dario Arpaio


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