Qualcosa di straordinario per le balene… e gli orsi della luna?

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Mentre si possono leggere sulla rete, proprio in questi giorni, le tragiche notizie legate alla sopravvivenza dell’orso della luna, cacciato e costretto a una orribile cattività, in Cina e in Vietnam, per venire sottoposto quotidianamente a terribili supplizi per estrargli la bile destinata a una stupida tradizione della medicina cinese (quanto inutile da un punto di vista terapeutico), arriva sui nostri schermi Qualcosa di Straordinario, una piacevole commedia romantica per famiglie, che si va a collocare nella scia delle (dis)avventure dei delfini e delle orche che hanno spopolato in questi ultimi anni al cinema.

Questa volta sono di scena le grandi balene grigie le protagoniste della vicenda, basata sui fatti avvenuti a Barrow, Alaska nel 1988, tali da richiamare l’attenzione del gran circo mediatico americano al completo, accorso in quella sperduta cittadina per filmare i primi tentativi e poi la liberazione di una famiglia di balene destinate a morte sicura perché intrappolate nel ghiaccio. Un’attivista di Greenpeace riuscì davvero a coinvolgere l’ufficio della presidenza degli Stati Uniti e la guardia nazionale, pur di tentare il salvataggio di tre balene. Da quell’episodio di grandissima risonanza, venne scritto anche un libro, Freeing the Whales di Thomas Rose. Da questo, il film Qualcosa di Straordinario, per la regia di Khen Whapis (vedi La verità è che non gli piaci abbastanza). Tutti, allora, si mossero per salvare le balene. Reagan arrivò a chiedere anche l’aiuto di Gorbacev, il quale autorizzò l’intervento di una grande nave rompighiaccio. Grandi palpiti iniziali per l’opinione pubblica e altrettanto lieto fine sia per i tre animali che per Greenpeace (subito dopo l’episodio quadruplicò gli iscritti), nonchè per l’immagine dei petrolieri, in genere, assai poco propensi all’interesse del Pianeta. Che dire poi della Burger King che, oggi, nella post produzione del film, ha messo in circolazione i pupazzi delle balene insieme con i suoi hamburger, per la gioia dei più piccoli.

Il film è piacevole, anche se un po’ scontato. Brava e appassionata Drew Barrymore nei panni dell’attivista di Greenpeace. Perché non andare a vederlo, quindi?

Quanto sarebbe bello riuscire a sollevare, oggi (adesso!), l’opinione pubblica per salvare anche i poveri orsi della luna dalla crudele quanto inutile tortura. Il titolo originale del film sul salvataggio delle balene è Big Miracle e di fatto questo fu nel 1988, perché popolazione locale, petrolieri, ambientalisti, militari, americani e russi, tutti insieme, uniti, lottarono contro il ghiaccio. Ciascuno dietro ai propri interessi, certo, ma l’esito finale premiò lo sforzo. Difficile prevedere lo stesso per gli orsi della luna. Suscitano poco interesse,  tranne a qualche animalista, eppoi, se ci si muovesse in alto, ci si troverebbe a fare uno sgarbo alla grande Cina. Meglio andare al cinema e pensare allo spread.

Dario Arpaio

 

2 commenti su “Qualcosa di straordinario per le balene… e gli orsi della luna?”
  1. Antonello Palla ha detto:

    Ciao Dario e grazie per il generoso pensiero rivolto agli orsi della luna, che sembra davvero propizio in questo delicato momento. Le ultime settimane in Cina sono state straordinarie e hanno visto crescere una protesta popolare senza precedenti contro le fattorie della bile.

    Abbiamo lavorato per porre fine alle fattorie della bile in Cina per circa vent’anni e non abbiamo mai visto nulla del genere. Centinaia di migliaia di persone hanno unito le loro voci sul web, schierandosi contro un mercato che vede gli orsi imprigionati a vita e torturati oltre ogni immaginazione.

    Questa straordinaria rivoluzione è nata con il tentativo della Guizhen Tang, una fattoria della bile, di quotare le proprie azioni alla borsa di Shenzhen, seguita dall’affermazione che gli orsi non sentono dolore nel corso dell’estrazione.L’indignazione ha raggiunto il suo apice quando il responsabile dell’Associazione Cinese di Medicina Tradizionale ha dichiarato, nel corso di una conferenza stampa, che “il processo di estrazione della bile di orso è semplice, naturale e indolore come aprire un rubinetto”. Il processo di trasformazione è in corso ed è ora a un punto di svolta. Oggi più che mai, le fattorie della bile in Cina hanno i giorni contati.

    Antonello Palla
    Italy Communications Manager
    Animals Asia Foundation
    info@animalsasia.it

  2. dario ha detto:

    Antonello grazie a te per le buone notizie e spero con tutto il cuore che questa ignominia abbia fine.
    Troppo poco ne sappiamo (o evitiamo di sapere) e quando ci renderemo conto di dove stiamo andando … beh, forse avremo il tempo per innalzare un tempio alla vita sulla Terra…
    Avanti !


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