La Notte degli Oscar (2° parte)

Di

the-academy-awards.jpgLA PREMIAZIONE.
Sono previste tre ore di spettacolo poi tutti al ballo del governatore per festeggiare con i piatti del grande (?) chef Wolfgang Puck. Ma veniamo al sodo. Hugh Jackman è il conduttore scelto dall’Academy e appena arrivato sul palco, due paroline e subito si catena. Canta, balla, da solo e accompagnato. Si dimostra davvero un abile entertainer nel presentare, parodiare, introdurre ogni film in gara, con garbo, ironizzando su tutti i ruoli ma alla fine della carrellata di personaggi torna al suo e a gran voce lo ricorda, lui è il vero e unico Wolverine! Eccellente! Dovuto il saluto omaggiante le 15 nomination ottenute da Meryl Streep lungo l’arco di una carriera straordinaria. Forse solo Katherine Hepburn ha ricevuto altrettanto nella storia degli Oscar. Si inizia lo show delle premiazioni. Ecco le principali, sparse tra qualche ritaglio di emozioni e considerazioni.
Miglior attrice non protagonista: Penelope Cruz, figlia di una parrucchiera e di un negoziante di ferramenta, dopo aver ricevuto il Goya, l’Oscar spagnolo, trionfa anche a Hollywood con il suo Vicky Cristina Barcelona. La voce, neanche a dirlo, è rotta dall’emozione ma non dimentica di rivolgere un ringraziamento ad Almodovar e a Bigas Luna che l’hanno lanciata.
Miglior sceneggiatura originale: vince Dustin Lance Black con il suo Milk. Sceneggiatore, regista lui stesso, da sempre impegnato nelle rivendicazioni dei diritti dei gay. Non manca di ricordarlo nel suo saluto. In platea Sean penn ha gli occhi lucidi. Come lui Gus Van Sant, seduto indietro, un po’ in disparte.
Si arriva poi alla Miglior sceneggiatura non originale. E con questo viene assegnato il primo degli 8 Oscar vinti da Slumdog Millionaire la cui sceneggiatura è basata sul romanzo di Vikas Swarup, Q and A, da lui stesso adattato per lo schermo insieme con Simon Beaufoy. Il film vince tutto nonostante le 13 nomination andate a Benjamin Button. A quest’ultimo verranno attribuiti gli Award tecnici, come giusto e doveroso, visti i risultati.
Il curioso caso di Benjamin Button vince la Miglior scenografia, il Miglior trucco, e i Migliori effetti speciali. Corretto! La New Orleans vista nel film è una puntuale ricostruzione di una città dal fascino straordinario. La tecnica del trucco di Brad Pitt-Benjamin Button è a dir poco straordinaria. Ore e ore, tutti i giorni per un make up che ha dell’incredibile come nel suo titolo. Ma forse è proprio in questo che BB non ha raccolto quanto annunciato. Il Millionaire indiano dal costo di soli 15 milioni di dollari ha sbancato ogni botteghino e ogni cuore con la sua semplicità che riporta a un artigianato puro, ricco di inventiva che ricorda (un poco) l’era dorata del nostro neorealismo.

Dimenticavo, a titolo di cronaca, Sophia Loren intervistata brevemente al suo arrivo sul red carpet… ha salutato raggiante questo appuntamento del festival del cinema italiano che non manca mai di stupire… No comment. Stanchezza ed età, a volte, giocano scherzi birboni.

Dicevamo di Millionaire e del suo trionfo. Ha vinto tutto ciò che conta con l’entusiasmo incredulo dei bambini, con un Danny Boyle, miglior regista, che salta di gioia quando riceve la sua statuina e lo fa con lo spirito di Tigro e Winnie-The-Pooh come gli hanno insegnato i suo i figli. Questo è il premio di Hollywood e va a chi con pochi soldi ha saputo creare il sogno. Questo serve! Per l’economia in crisi, come a dire, rimbocchiamoci le mani e diamoci da fare, che con forza d’animo e fantasia si può uscirne. Questo serve anche per continuare a sognare, Millionaire offre la speranza, come pure Milk che dà a un grandissimo Sean Penn la statuetta come Miglior attore. E ringrazia Sean Penn, e saluta ‘i disgraziati amanti degli omosessuali’ come ha chiamato coloro i quali ‘hanno visto i segni dell’odio’ e ringrazia l’America. Un coro di evviva. Tutti abbracciano tutti, sembra finto.
Era annunciato e sperato l’Oscar a Heath Ledger come Miglior attore non protagonista e certo dovuto. Al momento della premiazione, ricevono la statuetta con grande dignità, padre, madre e sorella dell’attore che oggi sarebbe stato trentenne. In sala molta molta commozione.
Nel settore dei premi ai documentari, Herzog non vince con il suo bellissimo Encounters at the End of the World. Peccato. Il premio va a Man on Wire, all’uomo sul filo di James Marsh, che propone le gesta di Philippe Petit, il funambolo che ha camminato sulla corda tesa tra le Twin Towers di New York. E scherza Petit, si mette la statuetta in equilibrio sul naso, fa sparire la sua moneta portafortuna tra le dita con un giochetto di prestigio. Smorza la tensione e attenua la stanchezza.
Jerry Lewis, che non ha mai vinto un Oscar durante la sua carriera, riceve un premio speciale per il suo impegno nella lotta contro la distrofia muscolare nei bambini. E lo spettacolo continua e continua… Ah dimenticavo, Miglior attrice Kate Winslet che strilla ringraziamenti e destra e a manca e si scusa (si fa per dire…) con Meryl Streep che forse meritava di più. Insomma tutto più o meno come da copione per questa magica notte, ma per favore smettiamola di piangere lacrime e di borbottare per Gomorra escluso! È un grande film senza dubbio, come ho ribadito su queste stesse pagine a gran voce, ma a Hollywood si fa anche della politica e non tutto quello che vi succede è dato di sapere. In ogni caso ha vinto il film più bello che ha divertito, commosso e fatto sognare come il tenerissimo Wall-E una delle storie più belle viste sullo schermo nel 2008 e premiato come miglior film d’animazione, che, quasi quasi, non basta…

1 commento su “La Notte degli Oscar (2° parte)”
  1. lovecraft ha detto:

    anche io ho trovato hugh jackman fantastico, è un artista che sa davvero tenere il palco, non si sono viste molte standing ovation a soli dieci minuti dall’inizio dalla notte degli oscar!


Commenta o partecipa alla discussione
Nome (obbligatorio)

E-mail (non verrà pubblicata) (obbligatoria)

Sito Web (opzionale)

Copyright © Teknosurf.it, 2007-2024, P.IVA 01264890052
SoloCine.net – Guida e storia del cinema supplemento alla testata giornalistica Gratis.it, registrata presso il Tribunale di Milano n. 191 del 24/04/2009