Elizabeth: the Golden age. Recensione

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film elizabeth the golden age

Elizabeth, The Golden Age con Cate Blanchett, Clive Owen, Geoffrey Rush, Tom Hollander, 2007.

Il regista Shekhar Kapur ha dichiarato di aver voluto iniziare il nuovo episodio della ormai dichiarata trilogia elisabettiana seguendo una profonda e sublime convinzione, ovvero che la donna sia la raffigurazione dell’elemento acqua mentre l’uomo è pietra. L’acqua avvolge e coinvolge. shekhar kapurLa pietra può solo contrastare e pure da un lato solo. L’energia femminile si muove assai più libera della pietra. Elizabeth è destinata di per sé a sconfiggere Filippo II. A qualunque costo e contro ogni ostacolo, anche se per fare questo rinuncerà alla semplice gioia di lasciarsi amare per ciò che è.

Ma Elizabeth, The Golden Age, al quale certamente verranno attribuiti quanto meno gli stessi trionfi del prequel, non offre solo questa accattivante chiave di lettura. E’ anche (e più furbescamente vendibile, diremo noi…), lo scontro tra il Bene della bianca regina e il Male del cupo Filippo che, guarda guarda, prega sempre da solo in una caverna proprio come quell’oscuro personaggio di Bin Laden. Alla fine, benché Elizabeth venga aiutata da corsari e da altri brutti ceffi, questi saranno sempre perdonabilissimi se mai strazieranno carni altrui a fin di bene, pur di arrivare a celebrare il trono di Inghilterra fino a renderlo man mano uno dei più grandi e vasti Imperi di tutti i tempi.

Il film si muove solenne, sontuoso a ogni passo. Ogni sequenza ha i connotati del grande colossal che sarà sempre ricordato. Cate Blanchett è titanica nella sua interpretazione, dolce e misurata quanto spietata e furiosa. Veramente una prova grandissima, tutto ruota intorno a lei. Tutto. Anche i pur bravi Jeoffrey Rush, Clive Owen, Tom Hollander, Jordi Molla sono ridotti al rango di gregari dinanzi a cotanto genio interpretativo.

Sa soffrire e sa intimorire, spezzare il nemico o sacrificarsi per amore. A tratti la sceneggiatura offre (forse) qualche déjà vu del tipo ‘andate là fuori e scatenate l’inferno, oppure stanotte si cena nell’Ade… e guai chi manca! … Speriamo solo si evitino le confusioni demagogiche e che un domani, chissà, non ci si lasci affascinare da qualche carismatico arringatore di folle magari anche manipolatore di mezzi mediatici. E poi non dimentichiamo che se di Elizabeth ce ne è stata anche una seconda (spessore a parte) di Golden Age, ahimè, se ne dovrà fare a meno, almeno per un po’. Salvo che poi ciascuno di noi non si decida a essere soggetto, a vincere per la propria stessa vita, a non essere remissivo, soggiogato, a vivere il sogno di Ercole per andare a infoltire davvero la schiera degli Eroi.


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