Un Tom Hardy disperato alla guida di Locke

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Locke_Tom-Hardy_Steven-KnightCredo che ci siano pochi spettatori che non siano d’accordo se affermo che Tom Hardy è uno dei migliori attori della sua generazione, ma è ben probabile che perfino i suoi più grandi estimatori siano spesso distratti dalla sua bravura a recitare con il corpo e mettano in secondo piano altre qualità.

Locke, in arrivo a fine aprile, farà capire, a chi ha ancora qualche dubbio, il totale controllo che questo attore ha sulle espressioni del volto, la sua capacità di raccontare con uno sguardo e pochi muscoli facciali.
Per tutto il film Hardy è “prigioniero” della sua macchina, lo si vede solo dal busto in su, spesso con primi piani del volto e fornisce una prova magistrale che ha già riscosso parecchi plausi dalla critica grazie ai suoi passaggi in alcuni festival.

In Locke assistiamo alla terribile nottata di Ivan, alle prese con una serie di telefonate e con parecchi problemi di varia natura, alcuni collegati a suoi errori del passato, problemi che ormai hanno accumulato una pressione insostenibile e che stanno mettendo l’uomo in ginocchio.
Riuscirà a uscire da questa situazione? Come finirà il suo lungo giro in automobile?

Locke, scritto e diretto da Steven Knight (Eastern Promises, Redemption) e prodotto da Joe Wright (Hanna, Anna Karenina) affianca a Tom Hardy professionisti del calibro di Ruth Wilson, Andrew Scott, Olivia Colman e Tom Holland ma non li vedrete mai, sentirete solo le loro voci provenienti dal Bluetooth della macchina.

Eccovi il trailer.


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