Mine Vaganti con Ozpetek qua e là

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Ferzan Ozpetek ci riprova con un’altra commedia,  Le Mine Vaganti, ad aprirci il cuore e lo sguardo sulla famiglia. Per dirla meglio su di una famiglia borghese, più che benestante. La troviamo a vivere nella bella Lecce di un bagliore unico, di là di un mare cristallino, tra la bella gente e i suoi pettegolezzi, dove l’apparenza si confonde con l’apparire, nella piccola tranquilla vita di provincia secondo i canoni un po’ stantii di certa commedia all’italiana. Il regista, insieme con Ivan Cotroneo, parte da una sceneggiatura garbata che frammenta poi in una coralità un po’ dispersiva.

Il padre, ahi noi, scopre che uno dei due figli è gay e non sa ancora che lo è anche l’altro. Una zia vive rimpianti di gioventù tra una bevuta e qualche amoruccio. La madre non si dà pace per la sventura di aver un figlio gay, e per i pettegolezzi del paese e via così tra tanti altri stereotipi di macchiette già viste qua e là.

Nonostante il cast, notevole per bravura e coloriture, alla fine ci si alza dalla poltrona come se si fosse appena assistito a una delle tante fiction televisive dai buoni mediocri sentimenti, qui sparpagliati tra un pranzo, un buffet e una cena.

A tratti soltanto traspare il fil rouge del migliore Ozpetek e tanto sta alla bravura  di Ilaria Occhini nel suo modo di rendere quel personaggio di nonna dal passato segnato da un amore rubato e impossibile.

Le Mine Vaganti si dimostra una commediola sulla voglia di essere se stessi e sui passi, a volte dolorosi, che si devono compiere se si vuole affermare a ogni costo la propria libertà di amare. E se si ha la fortuna di vivere in una città bella e solare, come la Lecce del film, sarebbe un vero peccato sprecare anche un solo attimo di paradiso. Speriamo che Ozpetek, folgorato per sua stessa ammissione, dalla bellezza della Puglia, della sua gente, della sua cucina, del suo mare, abbia voglia di tornarci con la sua macchina da presa, ma con il suo spirito migliore che in Mine Vaganti sembra un po’ smarrito.

Tra gli attori sono particolarmente degni di nota, oltre a Ilaria Occhini,  Riccardo Scamarcio, Elena Sofia Ricci, il bravo Ennio Fantastichini, Nicole Grimaudo e Carolina Crescentini che nel ruolo della nonna da giovane offre un’insolita bella prova di recitazione grazie anche alla ottima fotografia di Maurizio Calvesi.

Dario Arpaio


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