Landis con Burke e Hare, ladri di cadaveri

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John Landis sbarca agli Ealing Studios londinesi quasi per caso. Famosi negli ’50, in quegli studios è stato girata una delle più belle black comedy di sempre, The Ladykillers del 1955 con un grandissimo Alec Guinness affiancato da un giovane Peter Sellers. Ebbe tanto successo quel film da incuriosire i fratelli Coen, che ne hanno un fatto un remake non del tutto riuscito. Ealing Studios, nome leggendario per un cineasta come John Landis. Durante il suo viaggio british gli viene proposto un copione intrigante… Detto fatto! Si gira negli Ealing Studios il film Burke & Hare, commedia nera, nerissima, basata sulla vera storia di due immigrati irlandesi che nella Edinburgo del 1827 procacciarono cadaveri a uso scientifico, ovvero, uccisero a sangue freddo 17 persone rivendendone a caro prezzo ai medici i corpi per farne polpette, o, meglio, studi di anatomia a uso della migliore scuola di medicina della Scozia del tempo. In sintesi: efferatezza a fin di bene, con finale sulla forca. I due divennero famosi al punto da far coniugare un neologismo, ‘burking’, che si può tradurre all’incirca in ‘sopprimere dolcemente’.

Landis propone la vicenda dei due assassini con grande classe, a modo suo, rendendoli cialtroni e buffoneschi, quasi simpatici, coinvolgendoli anche in una romantica storia d’amore. Accattivante la fotografia, scrupolose le scenografie, perfetti i costumi, scoppiettanti i dialoghi, ma soprattutto bravi gli interpreti, da Andy Serkis (Hare) a Simon Pegg (Burke), al grande Tom Wilkinson (dr Knox), con un delizioso cameo di Christopher Lee, classe 1922.

John Landis non firmava una pellicola da circa dieci anni, non trovando in patria produttori disponibili per il suo cinema, a tutti noi così caro. Ricordiamo The Blues Brothers (1980), Un Lupo Mannaro Americano a Londra (1981), Una Poltrona per Due (1983), solo per citare qualche titolo. Quasi quasi i due terribili Burke & Hare ricordano un po’i fratelli Blues, anche se più neri.

Burke & Hare, tradotto da noi Ladri di Cadaveri, un film elegante che fa sorridere sulle colpe più terribili dell’uomo, l’omicidio e l’avidità, molle e motori della storia dell’Occidente.

Dario Arpaio


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