Il remake di Highlander fa strage di registi

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highlander_remake_Summit“There can be only one”, recitava il primo, indimenticabile Highlander, film del 1986 diretto da Russell Mulcahy e interpretato da Christopher Lambert e Sean Connery.
Ma in quella pellicola la frase era riferita agli Highlander stessi, immortali che si eliminavano a colpi di spada per determinare il prescelto che sarebbe sopravvissuto, unico, a tutti loro.

Sembra invece che nel remake messo in cantiere da Summit Entertainment la frase si applichi con più facilità ai registi, visto che sono già due i film maker che hanno abbandonato il progetto per vari motivi.
Vi avevamo infatti già annunciato tempo fa l’abbandono di Justin Lin, “scappato” dal set per poter meglio seguire The Fast and The Furious, ed ecco che ora bisogna aggiungere una nuova defezione.

Juan Carlos Fresnadillo, il regista che ci ha regalato 28 settimane dopo e Intruders, e che era stato scelto per sostituire Justin Lin, ha abbandonato anche lui l’incarico, per non meglio determinate divergenze creative coi produttori.

Si riparte quindi da zero o quasi, con Summit Entertainment che si tiene stretta la sceneggiatura di Art Marcum e Matt Holloway (in seguito rivista da Melissa Rosenberg) e continua a pensare a Ryan Reynolds come migliore candidato per il ruolo principale.
Diventa sempre più difficile avere una certa libertà d’azione quando ci si siede dietro la macchina da presa e continuando di questo passo i produttori finiranno con il trovare il classico regista yes-man che saprà soddisfare ogni loro esigenza senza mai un guizzo di fantasia o personalità…


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