I segni del cuore (CODA) – un remake da Oscar

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La statuetta più ambita della 94esima edizione della Notte degli Oscar è andata a “CODA – I segni del cuore”, commedia drammatica diretta da Sian Heder e remake del film francese, La famiglia Bélier, del 2014, recitato nella lingua dei segni, che narra le vicende di una famiglia di pescatori muti in cui solo una figlia è in grado di parlare.

I critici non hanno potuto fare a meno di sollevare un dubbio legittimo: il fatto che l’Oscar per il Miglior Film dell’anno sia andato a una storia molto europea trasposta da Hollywood vuol forse dire che il cinema statunitense è a corto di idee?. Resta il fatto che, per lo stesso film, la vittoria di Troy Kotsur come miglior attore non protagonista – primo attore sordomuto a stringere tra le mani il premio – è stato indubbiamente uno dei momenti più emozionanti della cerimonia, con il pubblico che ha sollevato le mani applaudendo come si fa in tutto il mondo ne linguaggio dei segni. «Questo è il nostro momento», dice Kotsur riferendosi alle persone affette da una qualche forma di disabilità, rendendo ancora più potente il suo discorso, che è arrivato al pubblico grazie a un interprete.


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