Avrete il coraggio di salire su questo Taxi?

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Taxi_Dark_Side_PosterCon un anno di ritardo arriva nelle sale, dal prossimo venerdì, un documentario molto coraggioso e difficile da vedere fino in fondo senza provare della sana indignazione, a prescindere da ogni tipo di appartenenza politica.

Si tratta di Taxi to the Dark Side, del regista statunitense Alex Gibney, un docudrama che prende spunto da un fatto terribile per attuare quindi una più generale riflessione sui diritti umani e su come essi siano stati calpestati anche dagli USA. Nel 2002 un tassista afgano venne portato in una base militare in quanto sospettato di complotti terroristici. Dilawar, questo il nome dell’uomo, morì cinque giorni dopo a causa delle tremende torture subite durante gli interrogatori. Secondo i medici, se anche fosse sopravvissuto, gli si sarebbero dovute amputare entrambe le gambe.

Dilawar era totalmente innocente.

Partendo da questo fatto Gibney riflette sull’amministrazione Bush e i suoi abusi e crimini, discorso ormai parzialmente sdoganato persino da Obama e riflessione critica ancora più importante proprio perché non proviene da qualche autore di sinistra europeo bensì da un documentarista americano che crede ancora in alcuni valori fondanti della sua patria.

Parecchie le scene crude all’interno di un film che evita ogni faciloneria sensazionalistica alla Michael Moore e preferisce avventurarsi realmente nella parte oscura dell’animo umano. E viene sconfessata la nozione generale che la tortura in alcuni casi sia lecita, ed è proprio il padre del regista, in fin di vita, a rilasciare una toccante confessione a fine film, dove, da reduce della Seconda Guerra mondiale nella quale fu impiegato proprio come agente addetto agli interrogatori, dichiara che mai, in quei tremendi giorni, si sarebbero sognati di usare qualche tecnica di tortura sui prigionieri giapponesi.

Durante le varie interviste al riguardo, Alex Gibney ha spesso ricordato, come elemento fondante del discorso alla base del suo documentario, il controverso esperimento condotto a Yale durante gli anni sessanta da Stanley Milgram, nel quale venne dimostrato che molte persone “normali”, dietro un ordine di qualche tipo di autorità, erano tranquillamente disposte a somministrare forti scariche elettriche a perfetti sconosciuti.

Già allora non mancavano i taxi per le zone oscure, evidentemente.
E voi, andrete a vedere Taxi to the Dark Side?

 


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